I nuovi cavi CPR hanno creato il caos nel settore elettrico negli ultimi mesi. Problemi di reperibilità prima e dubbi circa l’utilizzo delle scorte in magazzino hanno caratterizzato i pensieri degli operatori. Ora la situazione è (quasi) chiara. Vediamo di fare il punto della situazione in materia di cavi CPR.
Regolamento europeo sui “cavi CPR”
Il regolamento UE n. 305/2011 prescrive che tutti i materiali destinati ad essere installati all’interno di un edificio devono avere certe caratteristiche di resistenza al fuoco. Per il settore elettrico rientrano nel regolamento CPR solo i cavi (le condutture sono da sempre considerate veicolo preferenziale per la propagazione dell’incendio).
Cavi CPR tra legge e norma italiana
Il decreto legislativo 106/17 a partire dal 9 agosto vieta al progettista di prescrivere l’installazione di cavi non CPR immessi sul mercato dopo il primo luglio 2017 se destinati ad essere incorporati in un edificio. Il decreto vieta inoltre al costruttore di installare prodotti da costruzione “non CPR” immessi sul mercato dopo il primo luglio 2017.
La nota alla variante V4 (pubblicata proprio per adeguare il documento ai cavi CPR) della Norma CEI 64-8 “Secondo il principio giuridico per il quale si applica la norma tecnica vigente al momento della presentazione delle istanze dei titoli autorizzativi e/o dei progetti redatti o di inizio dei lavori di cui in ogni caso si possa avere data certa, antecedente al 1° luglio 2017, i relativi impianti possono essere realizzati e/o completati in conformità alle norme tecniche vigenti prima della data di validità della presente Variante” sarà presto eliminata (il CEI emanerà un apposito foglio di interpretazione).
Utilizzo dei cavi CPR
Per quanto riguarda l’impiego, nello specifico, basta fare riferimento alle nuove sezioni introdotte dalla V4 nella parte quinta e nella parte settima della norma CEI 64-8. La variante modifica come segue l’articolo 527.1 “precauzioni da prendere all’interno di un ambiente chiuso“, suddiviso in tre parti (solo le prime due riguardano i cavi CPR):
art. 527.1.3 I cavi destinati ad essere incorporati in modo permanente in opere da costruzione che hanno una classe di reazione al fuoco almeno pari a Eca secondo CEI 50575 (CEI 20-115) e i prodotti che hanno un comportamento al fuoco richiesto dalla serie di norme CEI EN 61386 possono essere installati senza precauzioni particolari.
I cavi destinati ad altro uso in grado di superare le prove della Norma CEI EN 60332-1-2 (CEI 20-35) e i prodotti che hanno un comportamento al fuoco richiesto dalla serie di norme CEI EN 61386 possono essere installati senza precauzioni particolari.
Nell’articolo 527.1.3 viene quindi suddiviso il contenuto tra “cavi destinati ad essere incorporati in modo permanente in opere da costruzione” e “cavi destinati ad altro uso“. Inoltre viene sostituita la dicitura “cavi non propaganti la fiamma” con “cavi con reazione al fuoco almeno uguale a Eca“. Questi ultimi possono essere installati senza precauzioni particolari. La nota all’articolo, che raccomandava l’impiego di cavi non propaganti l’incendio negli ambienti in cui sussiste un rischio specifico, è stata aggiornata con la dicitura “cavi con classe di reazione Cca – s3,d1,a3 secondo CEI EN 50575.
art 527.1.4 I cavi destinati ad essere incorporati in modo permanente in opere da costruzione che hanno una classe di reazione al fuoco inferiore alla Eca secondo CEI 50575 devono, se sono utilizzati, essere limitati a lunghezze strettamente necessarie per il collegamento degli apparecchi alle condutture fisse e non devono, in ogni caso, passare da un ambiente chiuso ad un altro.
I cavi destinati ad altro uso che non siano in grado di superare almeno la prova di non propagazione della fiamma della Norma CEI EN 60332-1-2 (CEI 20-35) devono, se sono utilizzati, essere limitati a lunghezze strettamente necessarie per il collegamento degli apparecchi alle condutture fisse e non devono, in ogni caso, passare da un ambiente chiuso ad un altro.Commento
527.1.4 Non è necessario prendere precauzioni particolari per le condutture di qualsiasi tipo incassate in strutture non combustibili.
Nell’articolo 527.1.4 si fa riferimento a cavi con classe di reazione al fuoco inferiore a Eca, ovvero ai cavi Fca, non considerati nella CEI UNEL 35016, ma previsti dal regolamento CPR e commercializzatili in UE se provvisti di CE e DoP. Questi ultimi possono essere installati in ambienti ordinari se “limitati a lunghezze strettamente necessarie per il collegamento degli apparecchi alle condutture fisse, senza passare da un ambiente chiuso o un altro“, oppure incassati in strutture non combustibili.
Parte 7 – Ambienti a maggior rischio in caso di incendio
La variante V4 aggiorna la sezione settima aggiungendo agli articoli esistenti nuovi articoli, dedicati ai cavi CPR destinati quindi ad essere incorporati negli edifici, la cui numerazione è seguita dalla lettera “a”. Vengono aggiunti alla Norma gli articoli 751.04.2.8a “requisiti delle condutture per evitare la propagazione dell’incendio” e 751.04.3a “prescrizioni aggiuntive per gli ambienti di cui in 751.03.2…”. Non variano le regole di scelta dei cavi, ma solo la designazione in base alla reazione al fuoco, nel dettaglio:
Nell’articolo 751.04.2.8a vengono aggiornate al CPR le caratteristiche dei cavi: la dicitura “cavi non propaganti la fiamma” viene aggiornata in “cavi con classe di reazione al fuoco Eca“, mentre i cavi “non propaganti l’incendio” diventano “con classe di reazione al fuoco almeno pari a Cca – s3,d1,a3“.
751.04.2.8a Requisiti delle condutture per evitare la propagazione dell’incendio
Per le condutture di cui in 751.04.2.6 b) e c) facenti parte delle opere da costruzione, la propagazione dell’incendio lungo le stesse deve essere evitata in uno dei modi indicati nei punti a), b), c) seguenti:a) utilizzando cavi con classe di reazione al fuoco Eca (CEI EN 50575) quando
– sono installati individualmente o sono distanziati tra loro non meno di 250 mm nei tratti in cui seguono lo stesso percorso, oppure
– i cavi sono installati individualmente in tubi protettivi o involucri con grado di protezione almeno IP4X;b) utilizzando cavi installati in fascio con classe di razione al fuoco almeno pari a Cca-s3,d1,a3 (EN 50575); peraltro, qualora essi siano installati in quantità tale da superare la quantità di cavo calcolato secondo le prescrizioni della Norma EN 50399 per le prove, devono essere adottati provvedimenti analoghi a quelli indicati in c);
c) adottando sbarramenti, barriere e/o altri provvedimenti come indicato nella norma CEI 11-17. Inoltre, devono essere previste barriere tagliafiamma in tutti gli attraversamenti di solai o pareti che delimitano il compartimento antincendio…
Nell’articolo 751.04.3a (riferito agli ambienti a maggior rischio in caso di incendio per elevata densità di affollamento o per l’elevato tempo di sfollamento in caso di incendio, o per elevato danno ad animali o cose), viene sostituita la dicitura “cavi LS0H” con “cavi con classe di reazione al fuoco minima Cca-s1b,d1,a1“.
…sono considerati adatti i cavi con Classe di reazione al fuoco minima Cca-s1,d1,a1 secondo quanto indicato nella tabella CEI UNEL 35016
Esempi di cavi CPR citati (o individuabili) nel corpo normativo
Cavi CPR “Fca”
Non vengono citati direttamente nella Variante V4 ma così definiti: “cavi con classe di reazione al fuoco inferiore alla Eca secondo CEI 50575“. L’utilizzo è possibile solo in ambienti ordinari, se “limitati a lunghezze brevi per il collegamento degli apparecchi alle condutture fisse e senza passare da un ambiente chiuso a un altro“(art. 527.1.4), oppure incassati in strutture incombustibili (commento all’art. 527.1.4).
Cavi CPR “Eca”
Sono i vecchi cavi non propaganti la fiamma (Norma CEI 20-35). Possono essere installati negli ambienti ordinari. Posso essere installati negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio solo nel rispetto delle condizioni prescritte dall’art. 751.04.2.8a della Norma CEI 64-8.
Cavi CPR “Cca-s3,d1,a3”
I vecchi cavi non propaganti l’incendio (Norma CEI 20-22). Possono essere installati negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio per struttura portante combustibile o per presenza di materiale infiammabile o combustibile (carico d’incendio).
Cavi CPR “Cca-s1b,d1,a1”
In pratica i vecchi cavi LS0H, adatti all’impiego negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio per elevata densità di affollamento o per l’elevato tempo di sfollamento in caso di incendio, o per elevato danno ad animali o cose.
Cavi CPR “B2ca-s1a,d1,a1”
Sono cavi destinati all’installazione in ambienti dove il rischio relativo all’incendio è particolarmente elevato, come gallerie, aerostazioni o metropolitane. Non vi è riferimento esplicito a questo tipo di cavi nella Variante V4, se non un esempio di cavo nella parte commento all’articolo 751.04.3a (FG18OM16).
E’ possibile acquistare la variante V4 alla Norma CEI 64-8 a 12 euro sul sito del Comitato Elettrotecnico Italiano. Vale la pena di aspettare l’ottava edizione della norma CEI 64-8, che sarà pubblicata probabilmente nel corso del 2018.