La manutenzione degli impianti antintrusione è un argomento che quasi sempre viene trascurato, o sottovalutato. Molto spesso si investono cifre non indifferenti per realizzare impianti antintrusione il più sofisticati possibile, magari sulla spinta emozionale di un furto subito in prima persona, ad un conoscente, o anche solo visto in TV… ma quando dovrà entrare in funzione.. siamo sicuri che il sistema sarà efficiente?
Come prevedibile, anche la manutenzione degli impianti antintrusione ha un documento normativo dedicato, ovvero un intero capitolo all’interno della Norma CEI 79-3 “Sistemi di allarme Prescrizioni particolari per gli impianti di allarme intrusione”, che propone una serie di attività di manutenzione sugli impianti che vanno dall’esame a vista e controllo di tutte le apparecchiature al test di funzionamento della centrale e di tutti gli organi di comando e sensori; dal test dei dispositivi di segnalazione alla sostituzione preventiva delle parti soggette a usura.
Un’altro aspetto fondamentale che però la norma non considera, ma che è determinante per rivelare eventuali manomissioni è l’analisi della documentazione: ovvero il controllo della rispondenza al progetto di quanto trovato in campo.
La Norma CEI 79-3 “Sistemi di allarme Prescrizioni particolari per gli impianti di allarme intrusione” prevede anche un libretto di impianto dove annotare le operazione di manutenzione degli impianti antinutrsione, nonchè la segnalazione delle anomalie e degli interventi. Il documento, molto semplice da realizzare (può essere fatto anche in excel), dovrà rappresentare la memoria storica di tutte le attività di manutenzione, sulla base del quale potrebbe essere anche utilmente stipulato un contratto di manutenzione.
La norma CEI 79-3 che contiene tutte le informazioni sulla manutenzione degli impianti antintrusione può essere acquistata sul sito del Comitato Elettrotecnico Italiano (QUI). Costa 100 euro, più di un euro a pagina!
